Regia: Mirko Stopar
Sceneggiatura: Mirko Stopar
Anno: 2014
Durata:
Nazione: Norvegia, Argentina
Fotografia: Diego Poleri
Montaggio: Torkel Gkorv
Colonna sonora: Santiago Pedroncini
RECENSIONE
Con Nitrate Flames Mirko Stopar ripercorre la vita e l’arte di Renée Falconetti, soffermandosi soprattutto sul suo rapporto con Carl Theodor Dreyer sul set de La Passione di Giovanna d’Arco (1928). Un legame travagliato tra musa e maestro, vittima e carnefice, sacro e profano. Stopar alterna frammenti originali, sequenze ricreate con attori e registrazioni audio. Descrive l’ascesa e il declino dell’attrice francese: dagli studi al Conservatorio di Parigi, fino all’incontro con la Comédie-Française, dopo avere interpretrato il film-simbolo di Dreyer. Infine il veloce declino che la portò all’oblio e alla morte. Un excursus intenso e drammatico per un’attrice che ha girato un solo film in tutta la sua carriera. Una lavorazione talmente intima e profonda che ha portato Dreyer a confondere il set con la realtà. Falconetti fu talmente coinvolta che ebbe numerose crisi nervose durante la lavorazione. I suoi occhi espressivi sono gli unici indicatori dello strazio che provava sul set. Il suo secondo nome era Jeanne, forse non è poi così strano che il ruolo di Giovanna d’Arco l’abbia “incoronata” a icona muta della cinematografia mondiale.
Voto: 5
Francesco Foschini