Regia: Alex Garland
Sceneggiatura: Alex Garland
Anno: 2015
Durata: 198′
Nazione: Gran Bretagna, USA
Fotografia: Rob Hardy
Montaggio: Mark Day
Scenografia: Michelle Day
Costumi: Sammy Sheldon
Colonna sonora: Geoff Barrow, Ben Salisbury
Interpreti: Alicia Vikander, Oscar Isaac, Domhnall Gleeson
TRAMA E RECENSIONE
Caleb è un giovane programmatore che lavora per un grande motore di ricerca. Dopo aver vinto un prestigioso concorso interno dell’azienda parte per una settimana di vacanza nella residenza del fondatore della società. Arrivato in questa splendida abitazione isolata e immersa nel verde, giunto a bordo di un elicottero privato che lo lascia a chilometri di distanza perché il mezzo non ha il permesso di avvicinarsi all’edificio, Caleb, fa conoscenza con l’insolito padrone di casa, Nathan, comprendendo ben presto di essere stato scelto per un importante esperimento. In questo enorme rifugio zen supertecnologico, Nathan lavora, da diversi anni, alla costruzione di una intelligenza artificiale che potrebbe aver sviluppato una coscienza di sé. Caleb si troverà così a confrontarsi con Ava (interpretata della bella attrice svedese Alicia Vikander), un umanoide di bell’aspetto capace di fare ragionamenti molto complessi e soprattutto consapevole del suo stato di macchina. Al giovane programmatore bastano pochi giorni per capire che qualcosa non va e che, quel giovane milionario inventore dell’algoritmo del più importante motore di ricerca (no non è Google, ma la BlueBook, nome inventato per l’occasione) nasconde qualcosa.
Un film che si ispira ai più classici racconti di fantascienza per narrare una storia vecchia, almeno quanto il cinema stesso e oltre (si pensi al Frankenstein di Mary Shelley), in cui uno scienziato ambizioso si spinge al di là di quello che all’uomo è consentito e, nel suo eremo di cristallo, sfida Dio. Ex machina ridisegna, con degli strepitosi effetti visivi, un cinema dal sapore retrò. Un’ anima classica unita a quella parte della fantascienza più psicologica – che porta immediatamente a riflettere sulle paure dell’uomo in contrapposizione alla macchina da esso creata – e all’uso intelligente degli effetti speciali, danno vita ad un ottimo film che fa dei dialoghi la sua arma vincente. Ex machina è costruito intorno alla parola e al ragionamento, ma nel suo raccontarci l’eterna guerra tra macchina e uomo – fatta di menzogne e inganni da entrambe le parti – utilizza tutti i mezzi che il cinema di oggi è in grado di offrire. Alex Garland ambienta la sua storia in un grande parco naturale con immensi prati verdi, montagne e alte cascate, in contrasto con l’abitazione-laboratorio di Nathan, in cui regna il grigio del metallo e la trasparenza del vetro e dove si svolge il fulcro della vicenda. Ancora una volta sono in contrapposizione natura e tecnologia e, l’abitazione hight-tech dalle porte che si serrano automaticamente dopo un blackout, rappresenta la prigione che l’uomo ha costruito per sé.
Ex machina è un bellissimo film di fantascienza, forse un po’lento, ma sicuramente uno dei più interessanti degli ultimi anni.
Voto: 7,5