Regia: Rob Mashall
Sceneggiatura: James Lapine
Anno: 2014
Durata: 125’
Nazione: USA
Fotografia: Dion Beebe
Montaggio: Wyatt Smith
Scenografia: Dennis Gassner
Costumi: Colleen Atwood
Colonna sonora: Stephen Sondheim
Interpreti: James Corden, Emily Blunt, Meryl Streep, Daniel Huttlestone, Johnny Depp
RECENSIONE
In un regno lontano, in un piccolo villaggio ai margini del bosco vivevano una giovane fanciulla vestita di stracci, un ragazzo spensierato ed ingenuo, e un modesto fornaio con la moglie. Tutti desideravano qualcosa, un segno o semplicemente un’occasione, che potesse cambiare le loro vite per sempre: la fanciulla il ballo a corte, il ragazzo una mucca che desse latte, il fornaio e consorte un figlio da accudire. Rassegnati ad una routine senza colore, sarà la magia incarnata in una vecchia strega bitorzoluta e vendicativa a rimescolare le carte e a cambiare così, il destino dei personaggi.
Ultimo musical prodotto dalla Disney, Into the woods propone una versione disincantata e più consapevole di alcune delle più famose fiabe narrate dai fratelli Grimm: “Cappuccetto Rosso”, “Raperonzolo”, “Cenerentola” e “Jack e il fagiolo magico”, rivisitate in chiave moderna attraverso l’intreccio ad una storia del tutto nuova, che vede come protagonisti i coniugi Baker, desiderosi di concepire ma resi sterili da un sortilegio lanciato su di loro dalla vecchia strega. Per annullare la maledizione e ridare alla strega quella bellezza delle sembianze ormai perduta da tempo, i due protagonisti dovranno recuperare una vacca bianca come il latte, una mantella rossa come il sangue, una chioma bionda come il grano, una scarpetta pura come l’oro, addentrandosi nel bosco, quel luogo oscuro e pericoloso, fulcro di ogni fiaba, in cui tutto è possibile. Attraverso il bosco, i personaggi di ogni storia imparano qualcosa che non avevano mai saputo prima, e che li rende più consapevoli e meno ingenui davanti ai risvolti imprevedibili, e a volte dolorosi, della vita: Cappuccetto Rosso e Jack capiscono quanto a volte sia positivo indugiare, e percorrere strade imprevedibili ed emozionanti anche se potenzialmente sciocche o pericolose, perché sono proprio queste avventure, queste strade inaspettate che ci cambiano, ci insegnano ciò che prima ignoravamo, ci offrono nuove opportunità e ci insegnano a vivere con più consapevolezza. Persino i coniugi Baker, che pensavano di conoscersi alla perfezione e di aver trovato oramai un equilibrio perfetto, nel bosco si rimettono in discussione, capiscono che per poter costruire una nuova vita insieme si devono affidare l’uno all’altra, devono fare gioco di squadra, scoprendo così un’affinità mai sospettata prima. Il bosco, in breve, rappresenta la metafora della vita come noi la conosciamo: imperfetta, misteriosa, spaventosa, imprevedibile ma anche maledettamente meravigliosa, solo con un pizzo di fantasia e di colore in più.
Voto: 7
Martina Malavenda