Regia: Tim Burton
Sceneggiatura: Scott Alexander, Larry Karaszewski
Anno: 2014
Durata: 105’
Produzione: USA
Fotografia: Bruno Delbonnel
Montaggio: JC Bond
Scenografia: Rick Heinrichs
Costumi: Colleen Atwood
Colonna sonora: Danny Elfman
Interpreti: Amy Adams, Cristoph Waltz, Danny Houston, Jon Polito, Krysten Ritter
TRAMA
Anni Sessanta: si narra la storia della pittrice Margaret Keane e del marito Walter, per anni considerato l’autore delle opere della moglie, che conobbero un enorme successo.
RECENSIONE
Big Eyes è l’autentica storia di una delle più grandi frodi nel mondo dell’arte contemporanea, è una commedia divertente ed una presa in giro sarcastica del mondo dell’arte che, così come qualsiasi altro mercato, è soggetto alle ferree regole della promozione mediatica, del profitto e del marketing. Siamo a cavallo tra gli anni 50 e 60, è il periodo di Wharol, delle serigrafie, dei prodotti di massa e della cultura POPolare. E’ il periodo di Walter Keane “pittore” di grande successo ma soprattutto abile promotore e bugiardo compulsivo. Walter, vittima del suo narcisismo, costringe la moglie Margaret a dipingere per lui, impossessandosi di tutti i suoi quadri e arrivando alla notorietà attraverso una serie ripetuta di menzogne, seguendo una strategia tanto improvvisata quanto efficace.
Chiaramente nell’egocentrico e vulcanico mondo di Walter Keane non c’è spazio per le esigenze di nessun altro, tanto meno quelle della moglie Amy Adams (Margaret Ulbrich), che è la ragione della sua fortuna ma allo stesso tempo un possibile ostacolo alla via della consacrazione definitiva.
Si tratta di un film che manca totalmente dell’ispirazione visiva a cui ci ha abituato Tim Burton: le atmosfere cupe, grottesche, talvolta barocche, tipiche del suo lavoro, vengono sostituite da lunghe giornate assolate e da una fotografia color pastello su cui non tramonta mai il sole, non scendono le meravigliosi notti o gli incubi onirici – marchio di fabbrica del regista americano. Le uniche ombre sopravvivono nella personalità, nei desideri e nella megalomania di Walter Keane – un Christoph Waltz fuori dalle righe, istrionico e magistrale fin dall’inizio della pellicola.
Big Eyes è quindi guidato da una sceneggiature senza sorprese (se non per la scena del duello tra Keane e il critico cinematografico), ma non servono conigli dal cilindro per ridere e uscire rallegrati da un film che senza dubbio ha il grande merito di divertire.
Voto 6,5
Luca Del Vescovo
Non sapevo ci fosse Cristoph Waltz! Allora ho un motivo in più per vederlo. Grazie!