Regia: George Clooney
Sceneggiatura: George Clooney, Grant Heslov
Anno: 2014
Durata: 118’
Produzione: Germania, USA
Fotografia: Phedon Papamichael
Montaggio: Stephen Mirrione
Scenografia: James D. Bissel
Costumi: Louise Frogley
Colonna sonora: Alexandre Desplat
Interpreti: George Clooney, Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Jen Dukardin, Hugh Bonneville, Cate Blanchett
TRAMA
Seconda Guerra Mondiale. Il nazismo sta trafugando tutte le opere d’arte presenti in Europa, per selezionare quelle adatte al loro stile e poter allestire dei musei d’arte “assoluta”. Un gruppo di americani avrà l’obiettivo di recuperare queste opere per conservare il messaggio culturale dell’umanità che i nazisti vogliono invece indirizzare verso la propria ideologia.
RECENSIONE
Sia dalle recensioni che dalle interviste ai protagonisti il film viene presentato come un mix tra Ocean’s Eleven (nomi altisonanti che lavorano in collettivo per dare fornire una prestazione degna di nota) e Inglourious Basterds (ce la prendiamo con i cattivi nazisti e colpiamo uno degli aspetti su cui stanno focalizzano l’attenzione: l’arte). In realtà assomiglia più a M.A.SH. in quanto puzzle di scenette che, soltanto una volta messe insieme da lontano, corrispondono al titolo proposto. Peccato che M.A.S.H. nascesse con l’intento di creare dei personaggi “macchietta” che agiscono in maniera comica in situazioni di guerra, mentre Monuments Men si porrebbe il proposito di unire arte, nazismo e un grande cast di star per creare un prodotto semi-autoriale.
Durante la prima ora si assiste anche qui in maniera farsesca al reclutamento di un gruppo di vecchietti che vengono addestrati come soldati e che pensano soltanto a celebrare l’incontro con brindisi e “riunioni tattiche”, con cartine giganti che più che a scopi strategici sembrano voler insegnare un po’ di geografia agli Americani (non sapranno niente d’Europa, ma anche noi fatichiamo un po’ a ricordarci dove sia il Winsconsin: www.dailybest.it/2013/11/27/mappa-cartina-stati-europa-americani/). I primi piani rivelano espressioni non da duri, ma impauriti, al punto che ai gesti valorosi compiuti da altri si limitano a brindarci sopra. Il film non decolla mai. Con lo scorrere dei minuti l’attenzione dello spettatore comincia a scemare, staccandosi dalla trama per concentrarsi sui baffi di Clooney, il cipiglio di Murray o a cosa scrivere in questa recensione.
Sicuramente ci si sarebbe aspettati di più da Monuments Men, almeno da parte del cast, soprattutto da quel Clooney che, anche in film dello stesso genere e di minor profilo è sempre stato capace di restituire un punto di vista interessante o una riflessione intrigante (da Up in the Air a O Brother, Where Art Thou? fino alle prove registiche di Good Night and Good Luck) che qui resta offuscata.
L’elemento sul quale si era deciso di puntare sembrerebbe la funzione catartica dell’opera d’arte, di fronte alla quale i nostri protagonisti si sciolgono come neve al sole, lasciando però lo spettatore indifferente. Lo spunto iniziale del film, pur molto interessante, rimane così insoddisfatto. La missione è fallita.
Voto: 4
Daniele Somenzi
L’ha ribloggato su rupertmente.